Agenda dei poeti 2005

14 gennaio 2005

LA MIA PIU' GRAVE MALATTIA

E mi trovo a saltare
corde di ricordi
che mi vedevano
protagonista
quando la vita
scorreva lieve
in giornate
piene di giochi
ed avare di studi.

Lanciavo in alto
figurine
e gridavo testa o croce.

Lanciavo pure sassi
contro barattoli vuoti
di conserva
e più ne colpivo
più facevo punti.

Facevo pure scoppiare
la balestite
nei ceppi delle piante
e giocavo a pallone
con palle malandate.

Oggi gioco solo
con la fantasia:
la mia più grave malattia
è la nostalgia.

Adriano Scandalitta - Mortara (PV)