Agenda dei poeti 2004

4 febbraio 2004

AMICO

Umide ancora le nari
del buon profumo D'Africa,
mentre lo smog respira
di strade non amiche,
la sua povera merce,
che a nessuno interessa,
offre con un sorriso.
Ed è a chi non vuol comprare
e che nemmen si ferma,
magari perché ha fretta,
sommessamente dice: Amico!
... Allora tu regala qualche cosa...
Ti chiama amico,
ma viene disprezzato,
cerca i tuoi occhi,
ma da tutti è schivato.
La mano tende con un po' d'insistenza,
ma nel diniego non si ferma all'evidenza.
Ti fa sentire in colpa per non avere problemi
mentre lui invece ha fame. Amico hai figli?
Perché non pensi che lontano
ho figli macilenti che vivono di stenti?
Amico, hai moglie?
Io sono qui solo e affranto,
e sogno di tornar per affrancarla
da quella vita tremenda e disperata
che le ha scavato il viso per il pianto.
Amico, hai casa?
Stasera dormirò sotto un ponte
e fisserò le stelle riscaldato soltanto
da sospiri amari di rimpianto.
Amico, hai amici?
Io no. Vorrei che tu mi fossi amico
e mi abbracciassi,
senza arricciare il naso perché son nero,
perché son sfortunato.

Gianfranco Bernabucci - Macerata