Agenda dei poeti 2004

6 novembre 2004

CARMINE... TE NE VAI

Calate le palpebre padre
mi hai lasciato senza colloquio,
privo del tuo ultimo consiglio.
La morte è scesa senza suoni
con la solita furia silenziosa.
Ignoravo potesse ancora esistere
una così tagliente sofferenza.
Carmine... tu te ne vai
ed il mio cuore si incrina
simile a cubetti di ghiaccio
sotto un'onda di cognac.
Sei morto? Il grido del cuore
rifiuta il tuo ingresso nell'ignoto.
Ora che conosci il sonno eterno
io mi ritrovo a giocare con Dio
come una farfalla sui fiori
cerca la sua sopravvivenza.
A te attendono forzate solitudini
a me ricordi dolorosi e perenni.
Chissà se domani coglierò l'istante
per rivederti sotto altra forma;
finora ti ho conosciuto come
il più onesto tra gli uomini.
Aspettami: verrò da te e tu
dal tuo orizzonte azzurro
continuerai a proteggermi padre,
giacché io sono uccello ferito.

Pasquale Francischetti - Napoli