Agenda dei poeti 2018

26 dicembre 2018

ROMA PER SEMPRE

La città si è svegliata come
un colpo di tosse
dopo un soffio di fumo,
quasi tutta sembrava
il lungomare a Marsiglia
e il suo agitato profumo
di vite incatenate alla schiena,
di effigi scomposte dal sale,
come maschere sulla polena.

L'alba si è ripresa la strada precoce
di una luce di inizio estate,
di notti finite
prima di essere tormentate,
ha rincorso i matti
e gli ubriachi alla stazione centrale,
vernice chiara il mattino per ogni viale.

Questo istante del giorno
che ieri fu magica sera
oggi dipinge la terra
come dolce colata di cera,
ha pulito le piazze
dall'antisommossa, dalle volanti.
Ha ridato loro la chiave dei fannulloni,
degli ambulanti.

Mi culla in bocca
il suo bacio di edera e rampicante,
di uva e Sole per vichi silenti,
la statua del Babbuino travestito
come fosse San Pietro tra i suoi adoranti,
le terrazze salutano il cielo
e in terra ravviva la brace della caciara...
Presto sarà tutto vociare, 
di ferri e tacchi, di inutili urla e cagnara.

Il tempo mi giace davanti
sulla soglia del Pantheon,
incerto se entrare, come una
ragazza all'ingresso del cinema Odeon
e mi racconta dei violini
arrugginiti dei mendicanti che
scacciano polveri e nebbia
quanto Roma sia bella,
Dea stanca nel sorriso
carezza la ferma forma di sua vendemmia.


Domenico Bilotti - Cosenza