Agenda dei poeti 2010

23 maggio 2010

ALLA MIA QUASI TATA

Mi riconduce a te
l’ortica del ricordo,
scheggia di dolore
l’ingiustizia della tua vita
presentita nei cardini primitivi
della mia coscienza.
Stavi a servizio falsamente umile
ma ti mordeva negli occhi
la fierezza del no.
Leggevo allora in qualche modo
il tuo sentire.
Il colore dell’infanzia ha la tua voce
un po’ bugiarda, lamentosa e allegra,
sa di stradelle erbose, folate di vento,
rovi selvatici accesi da farfalle,
tu con la brocca alla fontana
io dietro a lanciarti sterpolini e parole
in attesa di una tua voce
tiepida d’affetto.
Ed era il pane caldo tra le mani
dono talvolta al forno del paese
con l’olio che colava fino al mento
nodo tra noi di contentezza amica.

Riso oltre il silenzio
di quella stagione guizza
sui passi ormai senza orme
che pure lasciarono segni e bisbigli
agli angoli aguzzi del cuore.


Caterina De Martino – Catania