Agenda dei poeti 2010

27 aprile 2010

SULL’ALTALENA

Ancora mi pare di vederti,
ero bambina.
Quasi temevo,
ogni sera, il tuo ritorno
e quello sguardo di ruvida pietra,
compagno indivisibile
del mio essere piccola.
C’era quel melo alto,
nel cortile,
dal quale penzolava
un’altalena che spesso
mi faceva dondolare,
persa in sogni infantili
e variopinti.
Non ti correvo incontro,
anche se il desiderio
mi spingeva forte.
Mendicavo carezze
alle tue mani secche e nodose,
ma sempre rimanevo un po’delusa.
Dentro alle tue rughe sottili
volevo riuscire a scorgere
quel poco di dolcezza
che avrebbe dissetato
il mio divenir grande per forza.
Poi un sabato, al mattino,
la tua voce si è spenta
e tu sei diventato un bimbo muto,
assetato di tenerezze antiche.
Dovevo ancora dirti tante cose,
provare a penetrare
quel tuo guscio e conoscere,
infine,
la tua essenza.
Ma eri ormai perso nell’orto delle ombre
e ti appressavi all’agonia del giorno.
Forse avrei potuto
tenerti tra le braccia
e dondolare con te sull’altalena,
quella stessa su cui,
io piccola donna, e tu uomo grande,
non accompagnavi il mio volo.
(Non trovavi mai, dicevi,
il tempo per farlo).
Poi te ne sei andato nell’oblio
e ormai sei memoria un po’ sbiadita.
Ti guardo nella mente
con occhi da bambina
e incontro alla fine
uno sguardo muto e dolce.
Solo adesso possiamo,
padre,
divenire, noi due,
una sola armonia.
Per sempre.


Lucia Ferrante – Novate Milanese (MI)