Agenda dei poeti 2010

2 marzo 2010

UN UOMO DI CORAGGIO

Hoo Pietro, tu babbo babbo mio,
fin dalla gioventù baldo coraggioso
immerso nel tuo campagnolo lavoro,
per la tua casa non perdesti tempo,
con umiltà coraggiosa hai superato
le tribolazioni del tempo lontano.
Il coraggio, era risaputo non ti mancò,
dedito al bene altrui, era il tuo credo,
si; la tua pelle mettevi a rischio
per salvarne altre, soldato insignito,
poi prigioniero all’estero internato,
ma dal campo a piedi nudi sei fuggito.
Pure da quel treno in corsa sei saltato,
braccato dai cani, e dai tedeschi inseguito
c’è voluto coraggio, te ne valse il rischio,
che dal massacro la vita ti sei salvato,
superasti i Pirenei, la casa ancora lontano,
ed io la prima volta t’incontrai all’asilo.
Tu Piero altri amici portavi in salvo,
molti altri furono fucilati sul posto.
L’ora buia anche per un coraggioso
è arrivata, e con dolore l’umile uomo
deve arrendersi inerme al destino,
qui ne forza, ne volontà ne coraggio
tutti al creatore presentarsi dobbiamo.
Di certo nella vita, come in guerra, babbo
hai vissuto da credente cristiano, devoto
alla Madonna dove nei momenti di bisogno
sempre ti sei rivolto, ora è vicina la fine
del tuo calvario terreno, ancora chiedi il
suo aiuto che ti accompagni al creatore.
Rallegrati, gioisci babbo, che dopo una vita
trascorsa nell’umiltà, nel lavoro, e nella
fede, abbandoni questa difficile dimora
per incontrare nell’aldilà quanti ti sono
cari, noi figli nulla possiamo, ma resta il
ricordo d’averti avuto tu, come padre buono…


Firmo Belloli - Romanengo (CR)