Agenda dei poeti 2010

29 ottobre 2010

VICOLI

Vedevo case
abbarbicate l’una all’altra
e datante finestrelle
apparire abat-jour sgangherate
e sconfinanti
e ancora dimore nascoste
alzare finestrelle stellate
e più in là , attigui,
lampioni arancioni
grondare giù morenti
da colonne d’ombra.
Mi si avvizziva il petto
attorno a un cuore lasciato solo
nello spazio
a battere…
Lì nell’aria fresca e aguzza
il profumo dell’universo
non è più allontanato
da un cielo azzurro terrestre.
Lì un filo di calore
si sfilaccia nel vento
come l’alito di sigaretta.
Quello è tutto il mio amore:
un torcersi di intimità senza casa,
un focolare di tutto ciò che è “Altro”
che mi affidò se stesso
quando non ero più io.
Senza corpo,
senza baricentro ripiegai…
l’anima di un presepe
in una lacrima di tempo.


Barbara Marugo - Milano