Agenda dei poeti 2006

21 febbraio 2006

TANGO

Così t appellavo, micio!
Le tue movenze feline
spesso richiamavano
note appassionate
dell argentino Gardel.
Cupo era il tuo mantello
al par della notte fonda
e due stelle vibranti
filtravano l oscurità
come refoli dorati.
Libero eri nell esteso
virente eden agreste:
viril presenza ambita
da vezzose e gnaolanti micine.
Furon questi dolci richiami
dal rustico e vieto casolare,
a segnare il tuo triste fato.
Sotto un carro inusato
che lenti buoi, un dì,
trainaron per siti foresi,
giacevi rigido,
disteso
con pupille fisse,
spente da tossico mortale.
Ora dormi Tango mio
sotto la coltre negra
cosparsa di candido velo
sceso la notte santa
ad osannar il divin Gesù.

Giovanna Dadone Bormida - Cengio (SV)