Agenda dei poeti 2006

13 novembre 2006

IL VIOLINO

Ho trovato nel granaio
di un vecchio casolare abbandonato
un vecchio violino solo un poco scordato;
lo presi e mi misi a suonare,
Dio mio che bello, mi sembrava di volare.
Accarezzami, disse, sono appena scordato,
è come se tu fossi un poco ammalato.
Accarezzami piano, ti porterò lontano.
Scesi le scale con in braccio il violino,
l accarezzai come fosse un mio bambino.
Camminai tutto il giorno
fra prati verdi e campi di grano,
ero stanco tanto stanco,
mi sentivo un poco strano.
Mi fermai in riva a un fiume,
la stanchezza mi faceva vedere due lune.
Strappai l erba, ne feci un cuscino,
lo misi sotto il corpo del mio bambino.
Dormi gli dissi, ora devi sognare,
forse anche domani dovrem camminare.
Prima di sognare voglio essere coccolato,
accarezzami piano il nervo malato.
Presi con mano tremante
quel pezzo d amore,
lo appoggiai dolcemente
al mio giovane cuore;
e mentre suonavo sempre più forte
lui mi diceva:
nessuno ci separerà, nemmeno la morte.

Giuseppe Reato - Veniano (CO)