Agenda dei poeti 2015

11 febbraio 2015

A DEVIS

Tu, piccolo mio adorato
nella macchina di mamma
con le braccia aperte aspettavi,
un cucciolo di cane
il nonno ti aveva portato
con voce emozionata
hai chiesto come era chiamata,
la guardai, cucciolo tremante,
“un nome” il primo nella mente …
“LARA” si chiama LARA,
diventò il tuo giocattolo preferito
“tu” il suo grande amico;
nella gioia, nella tristezza di bambino
correva sempre a te vicino.
Diventaste grandi insieme,
giorni, mesi, anni, sempre uniti,
“LARA” invecchiava.
Quando arrivavi al cancello che tornavi
ogni volta, era lì che aspettava,
con i suoi occhioni dolci
ti guardava, così tanto ti amava
stringendoti, leccandoti, baciava.
Un giorno non era ad aspettare
nel suo lettino, triste, tremava,
stava davvero molto male, piangeva …
Una corsa al suo ospedale
e ancora con dolcezza ti guardava …
“Amico mio” non posso più giocare,
non essere triste se vado via …
Poi … quando avvolta nella sua coperta
piangendo correvi lungo la via
sicuramente era felice,
perché come una volta fra le tue braccia
la riportavi a casa tua …
Sui sassi bianchi, sopra la terra bagnata
c’è il ricordo di LARA
da te tanto amata.


Rita Paialunga - Fano (PU)