Agenda dei poeti 2017

23 agosto 2017

A MIA MADRE

Su arenili, tra gusci di conchiglie
gridi rauchi di gabbiani, cercano cibo.
Sulla sabbia disegnando volta del cielo,
arabeschi di luna ripenso a mia madre,
alla mia stramba fanciullezza
ai finti dolori e inventati pianti.
Nell’astrale tempo al riso delle albe,
lei all’ombra della grande quercia
con il peso della tristezza recitava litanie.
In quel vento frustante d’inverno vedevo:
bimbi smagriti, privi di merende.
Mani virtuose, operose di mia madre
in mezzo alla natura, vestita d’amaranto
non mi fecero mancare il necessario.
Nel tugurio mi parlava di radici povere
dei figli della guerra, di chi per il pane
dispensava sincopati, pianti di prefiche.
Rileggendo la sua storia, vissuti incerti
compresi blasfemi della solitudine antica.
Mia madre velata di silenziosa speranza
stanca raccoglieva molliche di pane.
Nei galoppi del tempo terrò accorati rimpianti,
fremiti del cuore e libere emozioni,
vorrebbero rivedere il suo caro volto.
La sera guardo il suo ritratto sulla tela,
nei disagi del tempo, illumina la mia croce,
in mezzo a sentori d’origano, ai campi che amava
un nodo mi sale in gola, mi manca
pace dei suoi occhi e carezze d’amore.


Armando Sacchetti - Montenero di Bisaccia (CB)