Agenda dei poeti 2016

3 luglio 2016

LAPIDE SUL CIGLIO DELLA STRADA

Laggiù,
dietro verdi e maestosi filari,
tramontava mollemente il sole
riverberandosi nei tuoi vividi
occhi di fanciulla.
Lungo argentei rii, felice
coglievi le ultime margheritine
cantarellando canzonette infantili.
Ebbra di gioia e di gioco spensierata
attraversavi, incauta, pericolosa, via:
attenta!..
un impatto tremendo...
urlo disperato d’una madre:
nudi ginocchia flessi
sul duro asfalto;
fra le lacrime il sangue.
“Aiutate quella donna,
le sue urla mi lacerano il cuore.”
Lapide sul ciglio della strada
e una bambolina in croce
sola,
senza il tuo affetto,
senza il tuo amore.
Così verde ramo reciso
nel suo breve apparire.
Cara fanciulla
ignota è la tua morte
oltre questo misero confine.
Infinita, pietà non lenisce
il dolore d’una madre.
Lapide sul ciglio della strada
e rose bianche, candide
spampanate dal vento
sofferenti alle brume d’inverno.
Ma perché perpetuare
questo rito nel luogo del dolore
se il corpicino dimora altrove?
ma che significato ha?
Ma chi ha il coraggio di
dirlo alla madre disperata
che, oramai, scuote ripetutamente il capo
perché lacrime più non ha.


Sebastiano Rizza – Dovera (CR)