Agenda dei poeti 2016

7 ottobre 2016

CERVARA

Sommità
d’ascesi e di vertigini,
di picchi
e andirivieni.
Spicchi di cose: favole e baleni.

Più accosto è l'Io al cielo,
al limitio estremo.
Lampada di presepe su grovigli,
su crepe.
T’innalzi e ti dispigli.

Ti discopri. Più t’adopri
in profondo,
nel mondo. Ti dimostri!
Giù giù stride
il ruscello,
che rotola
sui sassi,
bello!, in rissa,
sugli ammassi, di nenie e cantilene;
di focolari spenti, mute pene.
Roca voce, possente,
di sotterranei mostri,
di spiriti raminghi.
E il suono di una croce!
Su!... Dio chiama
in sussurrio di vento sulle creste,
in scene delle feste;
di lusinghe e d'inganni.
S'incerchia l'orizzonte
su dedaliche
spade di cipressi.
Onda inquieta che passa ti confonde;
Un attimo, splendente
si rimira
nel nulla trasparente.
Sentore di nardo, ombra che respira.
In un gemmato amore:
roseto dei tramonti.


Domenico Gilio – Ariccia (RM)