Agenda dei poeti 2012

15 novembre 2012

CHERNOBYL

Non ho pianto quando Chernobyl
sotto forma di nube al cancro
rubò i miei giochi esposti
in terrazzo.
Né quando mia madre
la serenità perse e non fece finta di nulla.
Né quando mio padre si è sigillato,
chiuso per sempre nel suo dolore
e nel trafitto silenzio:
"Addio fratelli dispersi".
Né quando, per giorni,
mia sorella si è sentita
completamente sola
sotto un sole ripieno di sorrisi.
Né soprattutto sopr'ogni cosa,
quando nel 1987 gli infermieri
mi hanno chiesto
di "gonfiare un palloncino"
in una sala operatoria.

Anestesia totale.

Mi svegliai burattino nei legni dolente.

Ho pianto ogni volta che qualcuno è morto
ed una parte di me ha camminato
per sempre nei cortei funebri.

Troppo preziose e troppo rare
le lacrime di un uomo.

Marco Plebani – Montefano (MC)