Agenda dei poeti 2009

9 agosto 2009

SCIALLE NERO

Arabescavano i muri
i riverberi di fuoco
che uscivano
dalla vecchia stufa
sbrecciata,
simili a danzatori indù,
fugando a tratti
il buio e la tristezza
di quell'unica camera.
Pesanti come pietre,
le lacrime di mia madre
bagnavano il mio capo.
Stretti i nostri corpi
in un abbraccio di speranza
inerte, perduto nel buio
il nero scialle.
Volava la mia
fantasia di bimbo,
raccontandole
di terre lontane,
di immensi deserti
e mari sterminati.
Poi improvviso, raggelante
il passo incerto e pesante
la voce roca, beffarda
di "occhi rossi"
di nuovo il nero scialle appariva
coprendo come nero sudario
i biondi capelli
di mia madre.
Accoglieva il mio corpo
e le mie paure
il cantuccio più buio
di quell'unica camera.


Pietro Ardenna - Piacenza