Agenda dei poeti 2009

15 agosto 2009

IL VAGABONDO

Non finirà mai di stupirmi,
quanto male
può fare un essere umano
ad un altro.
Così un giorno
me ne andai,
come un vagabondo,
lasciando le mie impronte
sulla sabbia
che la pioggia
si premurò di cancellare.
Viaggio senza bagaglio,
smarrito
e travolto dai ricordi,
fuggo dal mondo,
avvolto nel mistero.
Mirando il cielo,
sento il canto della vita
farsi sempre più fioco.
Prima che l'onda del tempo
mi adagi sull'ultima spiaggia,
voglio sentire
il profumo delle rose
ed il suono del mio flauto.
Se il mio desiderio
sarà esaudito,
sarò un uomo felice,
perché potrò morire
come un vagabondo.


Massimo Spelta - Paterno Ponchielli (CR)