Agenda dei poeti 2017

12 giugno 2017

LE PECORE

Le ho viste
sull’argine del fiume
agli incolti e dentro le groane
brucare erbe d’inceneritore.
Pecore di periferie urbane
e pastori
in assenza d’orizzonte.
Oh costanza d’interminabili stagioni,
d’esistenze tenaci nelle tende
non più presenti ormai
nelle vaste piane!
Con l’ombrello largo per il sole
col nero bastone, stanno
non sotto un cielo vero,
uno qualunque… è assente.

Un avaro vento e gelo
sempre accompagna il gregge
a chiedere un riscatto
a sequestrarlo
uno qualunque, un cielo.
Le bestie brucano con volto di nemico
non più semita e bravo;
con loro,
alle groane,
nei vasti incolti
giungono le visioni
di un deserto nuovo…
Le pecore,
come fossero locuste:
la natura più non riconosce
ai propri figli,
il nome.


Candido Meardi - Pavia