Agenda dei poeti 2016

19 ottobre 2016

QUELLO CHE SONO<BR><I>A MIA MOGLIE ELISA</I>

Non sono
il tramonto
che si specchia sul mare
e annega
in un rosso bagnare di onde,
io sono burrasca,
tormento e lottare,
un’onda che avvolge
che copre e nasconde.
Non sono
una corsa su un prato fiorito
tra tinte e profumi
della primavera,
ma strada in salita,
un viaggio infinito
tra rovi e pietraie,
dall’alba alla sera.
Non sono la  brezza
che ti possa parlare
col lieve sussurro
d'un canto di fronde,
son turbine, polvere
da amare od odiare,
che gonfia la vela
o la rotta confonde.
Né il bacio del sole
che caldo si poggia
sui fianchi dei colli
in un dolce imbrunire,
né il rivolo d’acqua
che allieta la roggia
e lieve gorgoglia
senza darsi a sentire.
Non sono
pesante e nemmeno son lieve,
non sono il tuo oggi
e non sono domani,
io sono un germoglio
che sta sotto la neve
che sboccia al calore
delle tue nude mani.
Non sono
la pioggia  che ti tolga la sete,
accarezzi il tuo viso
e ti scorra sul seno,
ma un volo di uccelli
senza limiti o mete
che attraversa in un lampo
il tuo cielo sereno.
Non soffio di vento
sui sogni sbiaditi
che sfiori i tuoi occhi
e ti faccia svegliare,
ma sono
quell’urlo tra spazi infiniti
che è il rombo del tuono
nel mio temporale.
Non sono
un pensiero che ti coccoli piano,
risposta che cerchi
ogni volta che manca,
ma un sasso in un vetro,
un colpo di mano,
io sono
la rabbia di una notte bianca.
Né sono coraggio
né sono timore,
in me son passato,
futuro o presente
l'incendio violento
che divampa nel cuore,
e spina piantata
in fondo alla mente.
Non sono
la guerra e non sono la pace,
né storia iniziata
né storia finita,
io sono
la fiamma che sta sotto la brace
e attende il tuo soffio
per prendere vita.


Luca Cerruti – Solero (AL)