Agenda dei poeti 2016

3 gennaio 2016

L’AMICO PARKINSON

Ero sicuro
come dentro una rupe
circondata, a sua volta,
da bosco impenetrabile,
dove parole, desideri,
sensazioni ed emozioni
diventavano fruibili
immagini simbolo.
Tu furtivo, insinuante,
hai aperto una breccia,
steso cautamente i tentacoli,
forse seminato insidie.
Scacciarti? Ribellarmi?
Convivere, condividere
spazio, tempo e risorse
è stato meno svantaggioso!
Ingombrante, pretestuoso
mi fai riflettere
e valorizzo meglio
quanto rimane.
Guardo con umiltà
chi soffre in silenzio
ma non spera,
non sorride.
Fiori, farfalle
il plenilunio,
cielo stellato
sono ininfluenti
come aridi numeri
non costituiscono
alternativa al disagio.
Ostento la tua compagnia,
vessillo guida
per chi vuole obliarti.
Disinibito divento monito
a chi sta intorno.
Perché desta curiosità,
stupore,
una malattia invalidante
che lascia spazio al sorriso,
alla versatilità,
talvolta all’ironia.
Cresce la comprensione,
si moltiplicano gli amici,
irrobustisce la certezza
che essere malati
non è condanna morale,
ne menomazione fisica,
bensì evento naturale
che trova antidoti
nel nostro intimo,
quando riusciamo
a guardarci dentro.


Giovanni Antioco Mura – Ghilarza (OR)