Agenda dei poeti 2014

25 aprile 2014

UN CIECO A CAVALLO

Un giorno un paladino
a cavallo di un bianco destriero
incontrò una vecchia
china sulla schiena,
come se le fatiche della vita si fossero
posate su quella ricurva e affaticata.
Il cavaliere
chiese a quella misera dama
che cosa ci facesse sola
dentro un bosco buio
e senza un senso.
La vecchietta
con sorriso malinconico rispose
che quella dolce prominenza
era dovuta a tanta fatica
per aver raccontato a chi disperato,
caduto dal suo cavallo,
non avesse mai capito che il mondo
per essere vissuto andava calpestato
e non visto da chi così in alto.
Il cavaliere
incuriosito dalla vecchietta,
scese dal suo destriero,
toccando terra, la vide più alta,
e una fragranza di profumi lo avvolse
di ricordi… di esistenza…
La piccola dama,
sorridendo con occhi socchiusi
e accompagnati
da una pronuncia di lacrima,
comprese
che il paladino avesse capito,
senza sapere.
Da quel giorno
un’altra schiena ricurva
si sarebbe prodigata a narrare
a chi da cavallo fosse caduto,
che la vita andava vissuta come
tutti gli altri.
Il lustro destriero andava usato
per raggiungere più velocemente
qualcuno che aiuto da lui avesse
e non per ostentare tanta cecità per
così grande distanza
dall’esistenza di qualsiasi uomo.


Adriano Gilli - Corsico (MI)