Agenda dei poeti 2011

7 marzo 2011

EPPURE …

Mi sento … insensibile.
Mi vedo fredda, distante.
Allo specchio l’immagine mia riflessa
non è più la stessa.
Gli occhi severi, non sereni,
le labbra sottili si stringono, i denti stridono,
le tempie battono.
Non ero così un tempo non lontano.
Mi preoccupavo, mi donavo.
Offrivo aiuto a chi nemmeno lo chiedeva,
bastava uno sguardo.
Adesso invece mi volto e lo sguardo distolgo.
Non ho più la voglia di ascoltare
le lamentele altrui,
accollarmi i dolori del prossimo;
io ho i miei …
Risolvere i guai degli altri.
Mettermi sulle spalle i pesi di chi soffre.
Come mai? … Menzogne …
Troppe ne ho udite da chi il sorriso mostrava.
Troppe parole.
Bugie … bugie … bugie …
Tante smascherate delusioni …
Quante su questa pelle,
troppe su questo cuore disarmato.
Adesso miro il mondo …
Scuro mondo …
Brulica di persone pronte a ferirsi, a mentirsi,
sfruttano le disgrazie altrui ma prima o poi …
Mi tolgono ogni più piccolo stimolo.
Perché aiutare se nessuno si aiuta.
Perché sopperire per dar vita a chi non merita.
Regalare un sorriso a chi il suo
mi ha fatto pagare con le lacrime.
Vuota, ecco come mi sento.
Priva dell’anima, ancora più fredda,
sempre più fredda …
Come questo specchio
che il mio volto riflette.
Non mi piace quel che vedo,
quel che provo.
Ho pena solo per quel randagio
che vaga per strada
senza meta, senza cibo
maltrattato da un uomo che non sa
cosa vuol dire amare.
Sanguinante, aspetta solo una carezza
per tornare a vivere,
lui che la gioia la regalava
senza chiedere indietro niente …
La mia pena
è per quelle piccole creature
che ancora non sanno
cosa gli aspetta in questo sporco mondo.
Innocenti anime linde,
vorrei tornare a credere,
provare ancora sentimenti per coloro
che adesso allontano,
riconoscermi ancora
nel genere umano.
Forse basterebbe poco a farmi tornare
quel che ero. Ma cosa …
Forse come quel cane randagio
aspetto solo una carezza
per tornare a vivere,
e credere ancora


Serena Toscano – Figline Valdarno (FI)