Agenda dei poeti 2010

20 maggio 2010

TEPORE DI MADRE – SAPOR DI FARINA

Profumo di terra, profumo d’antico,
nel caldo tepor d’un ricordo lontano.
Nel letto più grande anelavo dormire
e fioca la luce d’un lume consunto.
Il gelido buio la notte inondava,
nei giorni d’inverno guarniti di freddo.
Fiammelle discrete qual sogni abbozzati
dal vecchio braciere a giocare con l’ombre.
Come ombra ti vedo…
e nenie cantavi,
quantunque sovente le strofe scordavi.
Tu madre,
con mani rugose d’odor di farina,
che lesta impastavi con acqua e preghiere.
Tepore di madre nell’arco d’un era
di giorni, di estati, perdute nel tempo.
Quel manto del buio
che oscuro opprimeva
le ansie e timori di me che bambina,
restavo nascosta tra coltri e guanciali,
udendo atterrita d’un tarlo il lamento.
E sempre era fresca la voce di madre,
in quello squarciar della notte il suo velo
che spesso diceva:

-… Sii lieta bambina…-
con quel suo sapore…
d’odor di farina.


Fulvia Marconi – Ancona