Agenda dei poeti 2010

11 ottobre 2010

MARE, MARE

Dirigendosi lentamente verso il porticciolo
rimase affascinato dall'azzurro del mare
increspato da mille onde.
Così sedette a contemplarlo
e, appoggiato il bastone, pensò:
"Mare mare
che poca cosa sono io qui seduto
mentre frenetici i tuoi spiriti
incrociano le correnti
e ne cavalcano le onde
mescolando a migliaia i riflessi del sole.
Mi hanno detto che è
un viaggio senza ritorno
verso mete sconosciute..."
Ascoltò il rumore dell'acqua
rifrangersi sulla riva
e il bisbiglio sommesso del riflusso:
"Mare mare
non so quale forma prenda
l'anima uscendo dal corpo.
Di certo s'invola veloce
come un genio finalmente libero
dalla prigione della sua lampada,
lasciando il corpo come un libro aperto
di cui solo il vento ne gira piano le pagine,
piene di storia"
Passò un gabbiano come un pensiero.
Era tardi
allora prese il bastone
e si alzò sotto un cielo stellato:
"Mare mare
mare immenso...
no, oggi non partirò
la tua notte è troppo buia e... senza stelle"
S'avviò sicuro verso casa
dove la luce di una lampada,
nella sera,
con voce dolce lo chiamava.


Luigi Mizzotti – Milano