Agenda dei poeti 2008

6 novembre 2008

YAMA E YAMI

Visi rosei di soli
della Fenice che nasce,
della Fenice che muore.
Immagini speculari
di bimbi monovulari
che tendono le mani
in tacita aura di canto.
Corse e rincorse
su prati di capriole,
cuore al galoppo
di madre che culla

sogni di palpitanti misteri.
Pianto di vergini creature
che sanno irrorare dita
vergate di rinascenti gemme.

Vagiti che scuòtono i venti
e abbattono le torri e àrdono
le case, poi il volo e l'abbandono
tra le braccia protese per trovare

conforto d'illusorie felicità,
di mistificanti cori in inseguimenti
di farfalle, finti abbracci
di ninfèe, amplessi robusti

di una madre che non sa fingere,
che ripensa agli amori furtivi,
ai baci proibiti annegati
in fatìdici ricordi, emozioni

perdute con lo sposo lontano,
insensibile assenza d'affetti.
Ma i cùccioli sono là,
a fare capriole
come amanti incoscienti,
intenti

a piaceri divini. E Sarànyu
si sazia della vita, quando
Yama e Yami raccolgono
tènere bambole, intrecciano

danze inventate, cùllano
fiori materni. E poi lanciano
foglie nell'aria e sassi
nello stagno che crea cerchi

di luce, imprigiona pensieri
fanciulli su schiume di rane
che gràcidano
ai margini cristallini
di sguardi tinti d'azzurro.


Angelo Manitta - Castiglione di Sicilia (CT)