Agenda dei poeti 2007

10 giugno 2007

FRANCESCHE D'INVERNO

Dall'altro lato della mano
vedo un ombrello scuro,
la pioggia fitta rendere la strada
come lo specchio del mio riflesso,
sentire il tuo calore
ribaltarmi le vene
mentre il freddo ci rammenta
la nostra debolezza,
accarezzare l'asfalto,
cercando per una volta di addolcirlo
con le nostre scarpe nere.
Scivolare senza traccia
come la pioggia sul nylon di un ombrello
che non abbiamo,
noi che voliamo alti ora,
ma poi ce lo troviamo di fianco
il pungente gambo
dell'incomprensione,
quello che fa cadere le cose
senza capire bene,
come ha fatto cadere noi
oltre il distributore.

E quanto parlavo io,
nelle tue finestre più segrete
le mie parole accendevano candele
sui tuoi deserti più nascosti
e ci riuscivo
a sfiorare arterie indecise
senza bisogno di guastarle
prima che le mie strade impazzissero
prima che tutto il fuori mi svuotasse.

Ma adesso dove camminiamo,
adesso non ha importanza,
sento la pioggia che non si può fermare
come la dolcezza dentro le tue altre dita
che non vedevo
e che mi insegni ad apprezzare
nuovamente.


Giuliano Concas - Vedano Olona (VA)