Agenda dei poeti 2007

21 marzo 2007

COLLI EUGANEI

La mia quattroruote sgangherata
mi ha portato sui Colli, stasera,
presso il Monastero diroccato,
quasi completamente sommerso
dal verde rigoglioso.
Entro tra le mura sbrecciate,
nella Chiesa antica
che ormai ha per tetto il cielo,
per pavimento l'erba.
M'inoltro nel Chiostro,
ove par d'udire ancora
il sussurro d'antiche preci.
M'affaccio nelle celle:
qui rustici rialzi di mattoni
sembrano aspettare i fraticelli stanchi
per il meritato roposo;
ogni cella affacciava un tempo
in un piccolo orto recintato
largo appena quanto un fazzoletto,
oggi ridotto in sterpaglia.
Percorro il cortile interno,
ove l'edera stringe in un abbraccio
le poche colonnine ancora in piedi,
coi capitelli mangiucchiati dai secoli.
M'attardo in questa pace.
... quando da fuori
mi giunge un suono:
un tintinnio ovattato
per la lontananza,
via via più squillante
ed un allegro scalpiccio.
Ecco, arrivano: le pecore
dal manto bianco-nero,
a brucare l'erba nel Chiostro,
intorno alla vera rotonda
ove si raccoglieva l'acqua piovana
che ora, stagnante,
non può dissetar più nessuno.
Le segue un pastorello scalzo,
il cappellaccio in una mano,
la verga nell'altra;
mi saluta con ammiccare cordiale,
come se mi conoscesse da sempre.
Il suono di campanacci alpestri
m'attira fuori le mura.
Le pecorelle in branco
stanno tornando dai pascoli,
ruminando i boli
non digeriti ancora,
il ventre ballonzoloni
sulle zampe sottili:
scotendo allegramente i campanelli,
vanno a raggiungere i recinti
per la notte che viene.
Il sole sta scendendo lentamente
dietro il profilo scuro
dei Colli Euganei.
MA DOVE SONO?
ESISTE ANCORA TUTTO QUESTO?
Un agnellino mi s'accosta:
tenero, dolce, il muso affilato,
orecchie penzoloni,
sguardo profondo.
CHE COSA VUOI DA ME?
IO DEVO ANDARE...
Oltre la siepe m'attende
la quattroruote sgangherata,
per ricondurmi
al quotidiano affanno.


Rosa Minei Astarita - Meta (NA)