Agenda dei poeti 2004

24 maggio 2004

EMIGRO

Dalla mia patria emigro,
sto per lasciare il mio piccolo paese
dove sono nato,
sì, vado in un Nuovo Continente
di cui solo il nome conosco
senza sapere come sarà il mio futuro,
ma consapevole di ciò che sto per lasciare,
osservo forse per l'ultima volta la mia casa
lì, la mia adolescenza ho passato,
e il pozzo dal quale attingevo l'acqua
per mia madre, per ristorarci e cucinare,
i piccoli monti con le loro macchie verdi
dove raccoglievamo la legna per il caminetto
che serviva per scaldarci
dal freddo dell'inverno
e lì la piccola stradina che conduce
ad un pezzo di terra, podere di mio padre,
e proprio su questo pezzo di terra
che con l'aratro e il bue
tanti solchi abbiam tracciato
per la semina del grano,
esso germogliava e crescendo
il caldo sole d'estate
gli dava la ricchezza naturale
del colore dell'oro pronto per la mietitura.
Quanto sudore versato su questa terra
da mio padre e da mio nonno prima di lui,
eppure per ogni goccia che cadeva
sembrava che essa si rinvigoriva
e ci dava la forza di lavorare con più ardore
e godere della semplicità di quel posto
nella sua natura.
Quanta fatica per un pezzo di pane guadagnato
lavorandoti oh terra mia,
ma se per migliorare la mia vita,
il destino da te via mi trascina
là, nella lontana Terra Australe,
Te, piccola Terra mia
non potrò mai scordare.

Alvaro Biundo - Melbourne