Agenda dei poeti 2004

16 ottobre 2004

AL PAPA

Il nostro papa come pellegrino
va per il mondo col suo ire stanco
nel viso l'innocenza d'un bambino
ed il suo capo è totalmente bianco.
Lui rappresenta Dio sulla nostra terra
perciò va in giro arrancando a stento
per dire forte il suo "no" alla guerra
sfida ogni intemperia, pioggia, o vento.
Va per i paesi poveri, fra gente disperata
la fame lì è palpabile come l'aria pura
piccoli affamati, e tant'altra è ammalata
vorrebbe lenire le pene di ogni creatura.
Chiede perdono, venia, per gli errori passati
affronta ogni pericolo il suo grande cuore
le guerre sante, le battaglie dei crociati
scordiamoci dell'astio in nome dell'amore.
Con voce tremula come stella in cielo
entra nelle moschee, in chiesa ortodossa
vuol sciogliere dei cuori il freddo gelo
a tutti lui benedice in una sola mossa.
Sulle labbra un fugace, debole sorriso
par di sentire melodia di Cherubini
come miraggio un angolo di paradiso
par si veda circondato d'alati Serafini.
Col candido vestito e gli ornamenti in oro
con quel linguaggio paco, che sa d'arcano
come nella notte gelida il caldo dà ristoro
le sue parole giungano il loco più lontano.
Dall'Asia, all'Egitto, alla Turchia,
alla Polonia terra sua natale
dall'Ucraina alla Romania
in nome di un solo Dio universale.

Mineo Palma - Trapani